Errore in sala parto: grazie a Studio CIS la vittima coinvolta ottiene un risarcimento di €2.300.000.
Nell’ottobre del 2014 lo Studio CIS assisteva la famiglia X per richiedere il risarcimento per i danni causati da un presunto errore commesso dai sanitari di un ospedale del Piemonte durante il parto della signora R.
La signora R. accusando le prime contrazioni si recò in pronto soccorso e venne sottoposta a visita ostetrica e monitoraggio cardiotocografico.
Dopo essere stata ricoverata in reparto, vittima di dolorose contrazioni uterine, venne invitata a spingere nel tentativo di far nascere la piccola senza ottenere il risultato sperato.
A questo punto lo staff medico prese la decisione di effettuare un taglio cesareo d’emergenza in anestesia generale.
Al risveglio la signora ed i familiari vennero a conoscenza delle critiche condizioni della neonata che venne al mondo con severe patologie invalidanti a seguito della gravissima asfissia neonatale e dell’avvenuta “demolizione dell’utero” per la signora R.
Una volta acquisita la documentazione medica relativa e consegnata ai propri consulenti medico legali e specialisti (neonatologo, ginecologo-ostetrico) ed ottenuti gli elaborati peritali, lo Studio CIS dimostrò che R., durante la fase del travaglio in parto spontaneo, non fu seguita e trattata in maniera idonea per quanto riguarda la sorveglianza ostetrica. La mancata osservanza delle norme di buona pratica specialistica determinò il mancato riconoscimento delle tempistiche d’intervento volte ad una nascita senza problematiche causando di fatto la demolizione dell’utero.
L’ospedale, a seguito di una lunga e tribolata trattativa, riconobbe la colpa liquidando a titolo di risarcimento danni la somma di € 2.300.000, consentendo alla famiglia di affrontare il futuro con maggior serenità.
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